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da UNA STORIA A COLORI FRA ACQUA E CIELO - Ovidio Ferrante

…A Vigna di Valle, sede del 2° Centro Sperimentale Idrovolanti, circolano giovani ufficiali, conosciuti nel mondo aeronautico come i migliori piloti dell’idroaviazione. Inoltre c’è Franceso de Pinedo, brillante colonnello, pluridecorato, famosissimo per aver compiuto nel 1925, un volo di ben 55.000chilometri: Italia-Australia-Giappone- Italia con un idrovolante SIAI S. 16 ter, battezzato”Gennariello”, avendo per compagno Ernesto Campanelli. Nel 1926 sta cercando una macchina idonea per una nuova, grandiosa crociera aerea Sul finire dell’anno uno strano, discusso e contestato idrovolante, il SIAI S.55, geniale progettazione di Alessandro Marchetti, conquista ben otto primati mondiali e de Pinedo intuisce che quel velivolo sarà il suo cavallo di battaglia. Nel febbraio del 1927 parte da Cagliari a bordo di un S.55 battezzato “Santa Maria”, per compiere una doppia trasvolata dell’Atlantico. Suoi compagni: il maggiore Carlo Del Prete ed il motorista Vitale Zacchetti. La crociera si snoda per 44.000 chilometri attraverso l’Africa, l’Atlantico Meridionale, l’America del Sud, il Mato Grosso, l’America Centrale e gli Stati Uniti ove, sul lago Roosvelt il “S.Maria” viene distrutto da un incendio. Un secondo S.55, spedito dall’Italia, gli consente di proseguire l’impresa che si conclude dopo una perigliosa trasvolata del Nord Atlantico, al Lido di Roma.
Ma la macchina tanto discussa si accativa anche i favori di Italo Balbo, nominato Sottosegretario di Stato per la Regia Aeronautica, il quale, nel 1928 affida a de Pinedo l’incarico di programmare ed organizzare la crociera aerea del Mediterraneo occidentale, prima impresa aerea di massa da Cagliari-Elmas alle isole Baleari, toccando la Spagna, la Francia e con rientro ad Orbetello. L’anno dopo, 1929, una nuova crociera aerea di massa si svolge attraverso il Mediterraneo orientale fino ad Odessa in URSS, attraverso Grecia, Turchia e Bulgaria. La felice conclusione delle due crociere mediterranee apre a Balbo la via dell’Atlantico. Il mattino del 17 dicembre del 1930 14 idrovolanti SIAI S.55 T.A., suddivisi in quattro squadriglie, Nera, Verde, Bianca e Rossa, si levano in volo da Orbetello: è l’inizio della Crociera aerea del Sud Atlantico che ha come meta finale Rio de Janeiro. Nonostante la perdita di cinque uomini e tre aeroplani la trasvolata in massa dell’oceano, mai tentata prima d’allora, è un successo che scrive una nuova pagina nella storia dell’Aviazione mondiale. Il 1° luglio del 1933 una nuova Squadra Aerea di 25 idrovolanti SIAI S.55 X e 103 uomini, suddivisi in 2 stormi ed 8 squadriglie prende il via da Orbetello per una nuova crociera aerea attraverso l’Atlantico del nord. Il percorso di 20.000 chilometri è suddiviso in 13 tappe con la doppia traversata dell’Oceano. Due incidenti di volo: uno ad Amsterdam in ammaraggio e l’altro a Ponta Delgada in decollo, costano la vita a due dei partecipanti. Il pomeriggio del 12 agosto, quando gli S 55 X della Squadrta Atlantica, toccano le acque del Tevere, all’idroscalo “Carlo Del Prete”, la Regia Aeronautica vive la sua ora più bella. Oggi i pochi idrovolanti sopravvissuti, raccolti nei musei, sono i muti testimoni di un’epoca lontana, rievocata dagli artisti che raccontano sulla tela i fasti e le gesta di una storia a colori fra acqua e cielo.

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